lunedì 19 marzo 2012

GLI ANNI ’80 NON SONO FINITI…





“Gli anni ’80 non sono finiti” recitava un vecchio slogan, quasi a sottolineare gli strascichi lasciati dalla moda di quegli anni…
Erano gli anni dei paninari, gli anni del consumismo sfrenato, della musica fatta di campionatori e suoni elettronici, gli anni della new have, dei lustrini e delle paillettes, delle ragazze cin cin, dei travestimenti eccessivi, delle pettinature cotonate, ma anche, e soprattutto, per quel che ci riguarda, gli anni degli sprechi; fino ad arrivare a Tangentopoli.

In questi ultimi anni abbiamo assistito ad un ritorno delle mode degli anni ’80.
I riflessi di quegli anni si fanno risentire sia nella moda (basti pensare alla moda “emo” che sembra riprendere la tendenza dark anni ’80), che nella musica (vi è un ritorno ad alcuni effetti sonori dell’epoca), ma, purtroppo, anche nel modo di fare.
Anche nella nostra città, soprattutto negli ultimi mesi, vi è stata una ripresa delle “mode” che hanno caratterizzato gli anni in questione.

La "moda" alla quale ci riferiamo è quella di affidare incarichi a professionisti esterni, ad amici e ad amici di amici.
Si tratta di una pratica consolidata e consumata, tipica proprio degli anni ’80, una moda da prima Repubblica, che ora sembra essere tornata in voga con l’insediamento dell’attuale Amministrazione, grazie anche alla presenza, all’interno di essa, di alcuni dinosauri riesumati per l’occasione.
Il caso più eclatante (anche se non l'unico) è sicuramente quello degli incarichi ad avvocati esterni.
Rispetto alla consuetudine degli anni passati, va rilevata l'esistenza di almeno due aggravanti:

-  uno è dato dalla diversa situazione economica globale rispetto a quegli anni, caratterizzata dalla grave crisi economica mondiale, dall’aumento della disoccupazione e dell’inflazione che è salita alle stelle. Tutti elementi, questi, che rendono ancor più pesanti gli sprechi;

-  l’altro è rappresentato dall’esistenza di un valido ed efficiente Ufficio Legale, istituito a partire dal 2006, la cui mancanza negli anni '80 rappresentava un pretesto, mentre oggi non ammette scusanti.

L’Ufficio Legale ha competenza per tutto il contenzioso che vede il Comune di Ceglie Messapica nelle vesti sia di attore, sia di convenuto, sia di terzo chiamato in causa.
Dalla sua istituzione ad oggi, l’Ufficio Legale del Comune, ha egregiamente  difeso l’Ente in tutte le controversie giudiziarie, nelle materie più svariate, molte delle quali conclusesi con esito positivo.

Ciononostante, recentemente, il Sindaco e la sua ex Giunta, hanno affidato ad avvocati esterni la difesa del Comune in alcune cause, noncuranti dell’esistenza del detto ufficio. Nello specifico:

-         Alla fine del 2011, il Sindaco e la sua ex Giunta, affidavano la difesa del Comune in alcune cause di lavoro a tre professionisti locali, per i quali venivano preventivate parcelle per un totale di circa 25.000 Euro;

-         Non contenti di ciò ed indifferenti alle critiche, il Sindaco, questa volta addirittura senza alcun supporto di una Giunta che ancora non riesce a nominare, con due decreti sindacali, ha pensato recentemente di incaricare altri 2 Legali esterni al Comune di Ceglie Messapica, il tutto per la modica cifra iniziale di circa 15.000 Euro.

È il caso di ricordare che secondo la normativa vigente, le pubbliche amministrazioni hanno l'obbligo di far fronte alle ordinarie competenze istituzionali con il migliore e il più produttivo impiego delle risorse umane e professionali di cui esse dispongono.
Il ricorso a incarichi e consulenze professionali esterne è ammesso soltanto in presenza di specifiche condizioni quali la straordinarietà e l'eccezionalità delle esigenze da soddisfare, la carenza di strutture e di personale idoneo, il carattere limitato nel tempo e l'oggetto circoscritto dell'incarico o della consulenza.

Ebbene, le controversie per cui sono stati conferiti i suddetti incarichi dal Sindaco non presentano in alcun modo i requisiti di cui sopra, in particolare né la straordinarietà né l'eccezionalità, nè pare esserci carenza di personale idoneo!!!

Non si comprende dunque, con quale criterio e in base a quali giustificazioni, esigenze e ragioni, siano stati affidati incarichi a professionisti esterni.
Nessuna giustificazione né alcuna risposta è stata fornita al riguardo dal Sindaco e dalla sua (ex) Giunta.
Ma non è tutto.
La recente Sentenza n. 730/2012 del Consiglio di Stato (sezione V) ha statuito che “Gli incarichi di assistenza legale negli enti locali devono essere conferiti esclusivamente dal  dirigente della stessa e non dal sindaco”.

Il Sindaco svolge esclusivamente funzioni di indirizzo politico dell’Ente.

Il comportamento assunto dal Sindaco e dalla sua (ex) Giunta non può che ritenersi ingiustificabile, approssimativo e in aperto contrasto con il principio di economicità nella spesa e, quindi, in aperto contrasto con il principio di buon andamento della p.a., ex art. 97 Cost.

Vi è certamente un danno rappresentato dall’onorario riconosciuto ai professionisti esterni, vi è certamente un consapevole agire del Sindaco che, conosceva l’esistenza, nell’organizzazione comunale, di un ufficio, quale è l’Avvocatura.

L’indebitamento prodotto dagli incarichi esterni avrà pesanti condizionamenti sui bilanci comunali dell’Amministrazione in carica e su quelli successivi.

A proposito di questa tendenza “anni ‘80”, si pensi che ancora oggi non è stato sanato il debito contratto dagli amministratori di quegli anni, allorquando questo modo di fare produsse solo spreco di denaro pubblico grazie a contenziosi, parcelle per pochissimi avvocati e per alcuni tecnici, autori di progetti mai realizzati.
Si pensi che nel 1998, l’Amministrazione di sinistra che si trovò ad ereditare il grande debito lasciato dalle precedenti amministrazioni fu costretta ad accendere un mutuo per poter pagare i detti debiti.
Un vero paradosso: il Comune fu costretto ad indebitarsi per pagare i debiti!
Mentre prima di allora i mutui venivano richiesti per iniziare opere pubbliche che non avrebbero mai visto la luce, in quel momento si richiedeva un mutuo per far fronte ai debiti scaturiti dalle stesse opere lasciate incomplete, debiti lasciati dalle amministrazioni susseguitesi tra gli anni ’80 e i primi anni ’90.

Di questo passo il Comune, prima ancora di estinguere il mutuo acceso per il pagamento dei debiti contratti negli anni ’80 sarà costretto a farne un altro per pagare i debiti degli anni dal 2010 in poi.
Bisogna pertanto fermare il ritorno di questa vecchia tendenza. Bisogna impedire che ciò avvenga.

Che dire…..gli anni '80, almeno a Ceglie Messapica, non finiscono mai!!!


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