domenica 27 gennaio 2013

"BERLUSCONI E' UN FALSARIO"






Berlusconi è un falsario, sia quando parla del presente sia quando parla del passato…

 Berlusconi prova a strizzare l’occhio all’estrema destra europea, che torna ad alzare la testa in Italia e in Europa e a ubriacare frammenti di società ed opinione pubblica con la retorica del razzismo, dell’antisemitismo…

Berlusconi è un falsario quando presenta l’esperienza del ventennio fascista come un’esperienza fatta di luci e di ombre su cui evidentemente bisogna operare anche un recupero….

Berlusconi è un falsario quando dimentica che cosa è stata la privazione delle libertà fondamentali, la censura sulla libera stampa, che cosa è stato l’esilio, il carcere, la tortura, la morte per la parte migliore d’Italia…

Berlusconi è un falsario quando finge di non sapere che il Tribunale speciale fascista condannò a complessivi 27.735 anni di carcere le menti libere, le persone più belle del nostro paese…

Berlusconi è un falsario quando finge di non sapere che già nei primi mesi del 1921 i fascisti distrussero 17 tipografie sede di giornale, diedero alle fiamme 59 case del popolo, 119 camere del lavoro, 117 cooperative, 83 leghe contadine, 141 sezioni del partito socialista e del partito comunista, 100 circoli culturali, biblioteche, circoli ricreativi…

Credo che l’Italia non possa celebrare il giorno di falsari e il giorno dell’oblio, ma debba celebrare il giorno della memoria e chiedere ai falsari, almeno per un giorno di tacere…
 Nichi Vendola.

Queste le parole del leader di Sel dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi su Mussolini che ad alcuni giornalisti ha dichiarato che Mussolini, al di là delle leggi razziali avrebbe fatto bene.

E intanto reazioni anche dalle comunità ebraiche: "le persecuzioni e le leggi razziste antiebraiche italiane ”ha ricordato Renzo Gattegna, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, “hanno avuto origine ben prima della guerra e furono attuate in tutta autonomia sotto la piena responsabilità dal regime fascista, in seguito alleato e complice volenteroso e consapevole della Germania nazista fino a condurre l'Italia alla catastrofe". "Furono - ha sottolineato Gattegna - azioni coerenti nel quadro di un progetto complessivo di oppressione e distruzione di ogni libertà e di ogni dignità umana".

infine va ricordato (dovrebbe apparire superfluo, ma a quanto pare oggi non lo è), che 
l'apologia del fascismo è un reato
 

sabato 26 gennaio 2013

GIORNATA DELLA MEMORIA




Il 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria per ricordare le vittime delle persecuzioni nazifasciste. 
Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche liberavano il lager di Auschwitz e venivano aperti i cancelli del lager.
Istituito per legge nel 2000, il 27 gennaio è il giorno che commemora la persecuzione dei cittadini ebrei e di tutti coloro che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte. Ma è anche il giorno che ricorda chi si è opposto allo sterminio, e a rischio della propria vita ha salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Nei campi di concentramento venivano uccise le persone nelle camere a gas e non solo, le vittime furono in tutto circa 6 milioni dei quali 3 milioni circa nei campi di concentramento e altri 3 milioni di fucilati, 3.300.000 prigionieri di guerra sovietici, 1 milione di oppositori politici, 500 mila zingari, circa 9 mila omosessuali, 2.250 testimoni di Geova oltre a 270 mila morti tra disabili e malati mentali.
Il Giorno della Memoria non serve solo a ricordare la Shoah, la più grande tragedia del Novecento in Europa. E' anche l'occasione per richiamarsi ai valori di chi, 68 anni fa, rischiò la vita per costruire un'Italia nuova, libera dalle leggi razziali, in cui la vita civile fosse regolata da una Costituzione
Purtroppo ancora oggi dobbiamo lottare contro le insidie dell'antisemitismo e del revisionismo, le nuove forme di razzismo, intolleranza culturale e religiosa, discriminazione. Pertanto, il fatto che in Italia vi sia ancora chi pronuncia parole di apprezzamento nei confronti di fascisti e antisemiti dichiarati, aprendo loro le porte, è cosa che deve giustamente scandalizzare.
Per questo bisogna ricordare


 
"La strada intorno alla fortezza passava davanti ai pali incatramati sullo spiazzo delle esecuzioni e all'area di lavoro, dove i prigionieri dovevano smantellare i terrapieni intorno alle mura, oltre duecentocinquantamila tonnellate di detriti e terra, e per spostarli non avevano altro che pale e carriole. Queste carriole, delle quali si può ancora vedere un esemplare nell'atrio della fortezza, erano senza dubbio anche per quei tempi spaventosamente primitive. Consistevano in una specie di barella con due rozzi manici a un'estremità e una ruota di legno rivestita di ferro all'altra. Sulle sue barre trasversali e' apposta una cassa fatta di assi non piallate e dai fianchi inclinati. Non riuscivo a capacitarmi di come facessero i prigionieri, i quali solo in pochissimi casi avevano svolto un lavoro manuale prima della cattura e dell'internamento, a spingere quelle carriole, piene di pesanti detriti, sul terreno argilloso riarso dal sole e attraversato da solchi duri come pietra, oppure in mezzo al pantano che gia' si formava dopo un solo giorno di pioggia; di come riuscissero a far forza contro il carico, finche' quasi non scoppiava loro il cuore, o di come un sorvegliante potesse picchiarli sulla testa con il manico della pala, quando non ce la facevano piu' a proseguire".

Da " Austerlitz " di W.G. Sebald.


Sinistra Ecologia Libertà

Circolo “Peppino Impastato" - Ceglie Messapica

giovedì 24 gennaio 2013

UNA SERATA ALL'INSEGNA DELLA LEGALITA'





Ieri sera a Ceglie Messapica affollatissima iniziativa pubblica con Giovanni Impastato che ha presentato il suo libro sulla vita del fratello Peppino Impastato, ucciso dalla mafia.

Alla presenza del Consigliere comunale Nicola Trinchera e del Consigliere regionale Toni Matarrelli, ha coordinato la serata la Segretaria del Circolo Sel “Peppino Impastato”, Romina Albano.

Di fronte ad una sala gremita soprattutto da giovani, ha poi preso la parola l’autore Giovanni Impastato che ha subito chiarito di non sentirsi uno scrittore e con linguaggio semplice e diretto, ha ripercorso la storia del fratello, così come raccontata nel libro. Per questo il libro si presenta sotto forma di intervista, rivolta allo stesso Giovanni Impastato da parte di Franco Vassia.  Il libro mette in luce l’impegno di Peppino, che lo portò a scontrarsi con la sua stessa famiglia e con i clan mafiosi del luogo. Fu la morte di suo zio, Cesare Manzella, capomafia dell’epoca, a portare Peppino a riflettere sul ruolo e sulla vera natura della mafia, che, fino a quel giorno, per lui e suo fratello era stata il pane quotidiano, alla decisione di dichiarare guerra alla mafia chiudendo i rapporti con suo padre Luigi, che lo cacciò di casa, e ad avviare negli anni seguenti un’intensa attività politica e culturale contro la mafia, alla sua decisione di aderire al Psiup a quella di partecipare attivamente alle attività della Nuova Sinistra appoggiando i contadini locali le cui terre erano ingiustamente espropriate per la costruzione dell’aeroporto di Palermo, i disoccupati e i lavoratori edili. 
 Il suo impegno a favore della legalità lo portò a fondare Musica e cultura un gruppo all’interno del quale iniziarono a essere svolte diverse attività culturali e a fondare nel 1977 la famosa Radio Aut, una radio autofinanziata e libera da influenze mafiose. Tra i programmi più seguiti in quel periodo c’era Onda pazza, una trasmissione satirica che prendeva di mira i politici e i mafiosi del tempo, beffeggiandoli e rompendo quell’alone di rispetto che li circondava. Uno dei principali obiettivi di Radio Aut era la denuncia delle operazioni mafiose locali e la maggior parte dei servizi avevano come protagonista Tano Badalamenti (riconosciuto in seguito come il mandante dell’omicidio di Peppino Impastato) e i suoi traffici di droga che avevano come punto di smistamento proprio l’aeroporto di Palermo.


Giovanni ha toccato anche temi come la musica, che da sempre hanno accompagnato la storia di Peppino, sia nell’esperienza del circolo “Musica e Cultura”, sia nelle’esperienza di Radio Aut”, non tralasciando di fare nomi eccellenti, in particolare di Beatles, Rolling Stones, Pink Floyd, PFM e Area e citando i grandi eventi musicali dell’epoca, quali Woodstock e Isola di Whight, eventi che hanno caratterizzato il panorama musicale dell’epoca e la cultura in generale ed ai quali Peppino, Giovanni ed il loro gruppo di amici non erano affatto estranei, ma anzi guardavano alla musica come ad uno dei principali canali culturali attraverso i quali gridare il proprio dissenso. Di contrasto Giovanni ha poi posto l’attenzione sulla realtà attuale caratterizzata dai reality show, dai programmi spazzatura e dalla volgarità in genere, senza tralasciare il ruolo diseducativo ormai assunto dallo sport.

Giovanni ha poi ricordato l’impegno di sua madre Felicia, una donna straordinaria, che non si è mai arresa, neanche quando tutti intorno a lei, la invitavano alla rassegnazione. Una mamma coraggio che ha sposato gli ideali del figlio e che con incredibile forza ha lottato per trasmetterli. Non sono mancati accenni al film di Marco Tullio Giordana, realizzato nel 1999 e proiettato in tutte le sale cinematografiche nel 2000, che ha portato al grande pubblico la storia di Peppino. Infine un appello alle nuove generazioni a reagire “prima che sia troppo tardi”, affinchè il sacrificio di Peppino, ma non solo, non venga vanificato, nel segno di quella legalità che oggi viene tanto così decantata, ma della quale non si comprende fino in fondo il vero significato  e un elogio alla nostra bellissima Costituzione, nella quale, per dirla alla Benigni, sono racchiusi tutti i valori umani, che se solo venissero applicati renderebbero questa società sicuramente migliore. La serata è proseguita con un breve dibattito, con la lettura delle poesie di Peppino Impastato da parte dei ragazzi presenti in sala e con l’esecuzione del brano “I cento passi” dei Modena City Ramblers, il tutto mentre venivano proiettate frasi, foto e filmati montati e realizzati spontaneamente da parte dei numerosi ragazzi intervenuti per l’occasione.


  





Sinistra Ecologia Libertà

Circolo “Peppino Impastato" - Ceglie Messapica